CAPPADOCIA MAR NERO Viaggio di gruppo • Adventure • Sud Europa
Da Istanbul alla Cappadocia e fino alla costa del Mar Nero, esploreremo le chiese armene di Ani e l'antica Trebisonda, immersi nello scenario del maestoso Monte Ararat. Un viaggio tra storia, cultura e paesaggi spettacolari, alla scoperta delle meraviglie della Turchia.
Eva BARTOLI - Tel. 3384825110
Turchia: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto/carta d'identità valida per l'espatrio integro/a con una validità residua di almeno 5 mesi.
Turchia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Un itinerario che comprende una regione ingiustamente lasciata fuori dalla nostra programmazione: la costa orientale del Mar Nero fino ai confini dell’Armenia, nello scenario grandioso del Monte Ararat e la visita alla Cappadocia. Una traversata via terra, in treno e minibus con autista, da Istanbul fino a Erzurum.
In volo raggiungiamo Istanbul adagiata sulle rive del Bosforo, città antica, capitale di un impero che arrivò a minacciare l’Europa, congiunzione tra Oriente ed Occidente, fonde elementi diversi, nella sua gente e nell’architettura dei suoi monumenti. Dalla Moschea Blu, diventata simbolo della città con i suoi sei minareti e con le sue meravigliose ceramiche blu, all’altrettanto famosa Moschea di Solimano il Magnifico vero prodigio di architettura, è la celebre chiesa di Santa Sofia ornata di splendidi mosaici. Poi il Topkapi, antica residenza dei sultani, famosissimo per le collezioni di gioielli e porcellane cinesi. Saliremo al Caffè di Pierre Loti per godere della splendida vista sul Bosforo. Nel pomeriggio inoltrato, una bella crociera, per un tramonto indimenticabile sul Bosforo, con le moschee illuminate, durante l'ora blu!
Partiamo da Istanbul col pullman per Safranbolu posto speciale forse unica con le sue case tipiche e qui passiamo una notte assaggıando piatti tipici tradizionali l'indomani partiamo verso la Cappadocia. Via Ankara e lago salato Tuz lungo la strada, visiteremo il caravanserraglio di Agzikarahan.
In Cappadocia visiteremo le note Goreme, Zelve (con i loro musei all’aperto), Uchisar e Ortahisar, ma anche località trascurate dal turismo di massa come la Valle di Ihlara, la Valle Rossa, Cavusin e Mustafapasa dove ancora si può assaporare l'autentica e antica Cappadocia, i cui siti archeologici più importanti sono stati scoperti nel 1907 dal gesuita francese Guillaume de Jerphanion, conosciuto in Turchia come 'le père archéologue'.
Faremo un piacevolissimo e facile trekking nelle valli Indanonu, Meskendir e Kizilgukur (valle bianca, rossa e rosa), i suoi spettacolari camini di fata, le piccionaie più belle finemente decorate e una miriade di pinnacoli in forme e colori fantasmagorici. La natura è qui l’elemento dominante, l’uomo non è riuscito, per fortuna, ancora in questo angolo meraviglioso di mondo, a rovinare e deturpare, anzi la sua presenza nel corso dei secoli, ha contribuito a rendere il paesaggio ancor più affascinante. L’uomo ha cercato qui, nella natura, solo protezione e rifugio attuando con essa un meraviglioso legame, forse fra i più intimi e suggestivi del mondo. In tempi geologicamente recenti, questa regione fu sottoposta a varie fasi dell’intensa attività eruttiva dell’Erciyes Dagi, imponente vulcano di 3.916 m. Le ceneri e i lapilli proiettati in più riprese, si espansero largamente e ricoprirono la regione di una spessa coltre di tufi stratificati. Nella seconda metà del VII secolo, alcune comunità cristiane fuggenti dalla vicina Kayseri, sotto l’incalzare della minaccia araba, trovarono qui un sicuro rifugio; scavarono pazientemente nella tenera pietra abitazioni, stalle e chiese, quest’ultime poi preziosamente affrescate. Scavarono anche profonde città sotterranee (che visiteremo), nelle quali trovavano rifugio durante le invasioni. Nei secoli successivi, tali grotte continuarono nella loro funzione difensiva, allorché si verificarono nuove invasioni, per decine di migliaia di persone.
Lasciamo la Cappadocia per Hattusa (l’odierna Bogazköy) che fu capitale dell’antico regno ittita e costituisce una delle più importanti aree archeologiche della Turchia. In un grandioso scenario di pietra sopravvivono i resti di una città le cui mura si sviluppavano per 6 chilometri. Proseguiamo per Unye e siamo sulla costa del Mar Nero, con una bella spiaggia, un giorno di relax e proseguiamo per Trabson capitale dell’antico Impero di Trebisonda. Visiteremo la chiesa di Aghia Sofia e Trebisonda, il monastero di Sumela, mirabili testimonianze del passato bizantino di questa regione. Proseguiamo per Opa e i castelli armeni di Yusufeli.
Con i nostri pulmini ci addentreremo, quindi, nelle gole aspre e selvagge della vallata di Araxes per affrontare i primi contrafforti dell'altopiano anatolico. Visiteremo le chiese georgiane di Haho e Osk Vank costeggeremo il confine con l'Armenia per visitare Ani, la Pompei dell'Asia Minore, tra le cui mura si intrecciano tre civiltà: l'armena, la bizantina, la turca. Dopo una breve sosta a Kars arriveremo a Dogubayazit dominata dal bel castello-residenza di Isac Pascià nello scenario superbo del leggendario massiccio dell'Ararat (m 5165). Nel 1951 un turista asserì di aver intravisto sotto i suoi ghiacciai millenari la sagoma dell'Arca Perduta. Tappa successiva sarà l'antica città carovaniera di Erzerum considerata da sempre la porta d'Oriente, con le sue preziose chiese georgiane. Da qui passò Marco Polo nel suo viaggio verso la Cina.
Dopo aver visitato la grande moschea e la Cifte Minare Medresesi assaggeremo i forti sapori della cucina turca. Poi l’indomani il volo per Istanbul e in coincidenza diretta il volo per l’Italia.