ATLANTE SAHARIANO Viaggio di gruppo • Adventure • Nord Africa
Alla scoperta dell'Algeria e dello sconosciuto Grand Erg Occidentale, attraversando maestose dune e ammirando paesaggi desertici unici. Scopriremo insieme antiche oasi, villaggi berberi e spettacolari formazioni rocciose, immergendosi nella cultura locale e nei silenzi del deserto. Un'avventura affascinante tra sabbia, storia e tradizioni.
Algeria: Occorre il visto per l’Algeria. Provvediamo ad ottenere l’invito e il visto, inviate con la scheda di prenotazione (in ogni caso in tempo utile per il rilascio) il passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese, 4 foto tessera, il certificato di residenza, la busta paga o l’attestato di lavoro oppure il cedolino inps per i pensionati, la copia dell'estratto conto bancario o postale ed il modulo compilato in tutte le parti SCARICABILE QUI.
Nota importante: ai fini dell'ottenimento del visto indicare nel modulo: il nome e cognome dei genitori, la professione svolta con l'indirizzo del datore di lavoro.
Algeria: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Giorni 1-3
Dall’Italia raggiungeremo Algeri per visitare la città e la sua kasbah, con una tappa a Tipaza, sito archeologico affacciato sul mare. Un volo interno ci porterà a Ghardaia, capitale della Pentapoli dello M’zab e patrimonio UNESCO, dove gli ibaditi crearono un ingegnoso sistema idraulico, le foggara. Esploreremo mercati, palmeti e le oasi di Melika, Beni Isguem, Bou Noura ed El Atteuf, caratterizzate da moschee centrali e donne in haik, l'abito tradizionale.
Giorni 4-7
Dalla valle della M'Zab partiremo verso l'Atlante Sahariano, attraversando Metlili des Chaambas e costeggiando il Grand Erg occidentale fino a Brézina, ricca di incisioni rupestri e grotte. Proseguiremo verso El Abiadh Sidi Cheikh, con la kouba del grande sufi, e Arbaouet con l'incisione dello scorpione gigante. Toccheremo Chellala e Bousamghoun, con la sua foggara, per arrivare fino alla montagna Tamadda. Infine, raggiungeremo l’oasi di Taghit, incorniciata dalle dune dell'Erg, per ammirare il tramonto dalla loro sommità.
Giorni 8-11
Ripreso il percorso verso nord, raggiungeremo Aïn Sefra, alle propaggini dell'Erg Occidentale, vicino a El Djir dove sono stati trovati dei resti di dinosauro. Proseguiremo verso El Baydah e lo ksar El Ghassoul (XI sec.), esplorando incisioni rupestri di asini, scene di caccia e leoni, fino alla rappresentazione del montone di Boualem e all’incisione di Aïn Safsafa con un elefante che protegge il suo piccolo. A Laghouat, visiteremo la Zaouia di Aïn Madhi e il Palazzo di Korduane. Rientreremo ad Algeri per il volo di ritorno in Italia.
COSA DICONO I VIAGGIATORI
“Bellissimo viaggio in una zona poco turistica che prevede lunghi spostamenti in 4x4. Si va alla scoperta della zona desertica dell'Algeria tra vecchie ksar abbandonate, arte rupestre, e dune.
Si dorme in piccole strutture o guesthouse che ho trovato superiori alle aspettative. Il popolo è cordiale e ospitale e il cibo è delizioso." (Giulio C.)
Un viaggio breve, ma ricco di scoperte nel Grande Erg Occidentale algerino. Un luogo che evoca mille avventure, con la bellezza dei suoi paesaggi e le molte meraviglie che incontreremo, create dall’uomo, ma anche frutto della natura. L’Atlante è una terra dove coabitano dune di sabbia, laghi e montagne: una terra di misteri dove l’uomo lasciava le sue impronte già settemila anni fa. Sarà un viaggio nella storia e nel fascino del deserto, attraverso piste ancora sconosciute al turismo.
ALGERI, GHARDAIA E LA PENTAPOLI IBADITA
Dall'Italia raggiungeremo Algeri dove faremo una sosta di una giornata per visitare la città e la sua kasbah. Dedicheremo qualche ora anche alla vicina Tipaza, sito archeologico di notevole rilievo: i resti delle ville, la grande basilica e l'anfiteratro si affacciano direttamente sul mare creando un contesto unico e molto suggestivo.
Con un breve volo interno, raggiungeremo Ghardaia, l'affascinante capitale della pentapoli dello M'zab, nonché patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui, intorno all'anno 1000, gli ibaditi, perseguitati dai musulmani integralisti per la loro moderazione e tolleranza, trovarono rifugio e riuscirono a trasformare un territorio arido e inospitale in una rigogliosa oasi. Progettarono infatti un ingegnoso sistema idraulico tutt'oggi funzionante, le foggara, : grazie ad una fitta rete sotterranea di canali, costruiti con apposite pendenze, e piccoli pozzi verticali, l'acqua piovana viene raccolta, conservata e ridistribuita in maniera equa agli abitanti.
La posizione di Ghardaia, sulle rotte caraovaniere, l'ha resa per secoli un importante centro economico. Visiteremo i suoi palmeti, gli orti, il suo affollato mercato nel suq e la bellissima piazza, adornata di tessuti e tappeti che le danno un fascino fuori dal tempo! Visiteremo la Grande Moschea e tutte le oasi della Pentapoli. Melika, Beni Isguem, Bou Noura, ed El Atteuf condividono tutte la stessa struttura: al centro, nel punto più alto, c'è la moschea con il tradizionale minareto a forma di torre e, attorno, in cerchi concentrici, le abitazioni dei nobili religiosi, i benestanti e i mercanti. Infine, sulla p rte più esterna, il mercato e le mura di protezione. Nella pentapoli, le donne indossano il tradizionale Haik, una lunga veste bianca che lascia scoperto solo un occhio.
APPROFONDIMENTO
Lo ksar, plurale ksour, è un tipico villaggio berbero fortificato, diffuso nell'area del Maghreb. Si trova principalmente nelle regioni desertiche dell'Algeria, come la valle dello M'zab o il Sahara. Il nome deriva dall'arabo e significa appunto "fortezza" e la sua struttura, infatti, è finalizzata sia alla difesa che all'adattamento all'ambiente arido. Lo ksar veniva costruito generalmente sui rilievi ed era circondato da alte mura di difesa che proteggevano le case dal sole e dal vento. Era composto generalmente da granai ed abitazioni e la cinta muraria aveva una sola entrata che conduceva alla via principale. All'interno le ksour erano caratterizzate da un sistema intricato di viuzze strette e tortuose che creavano un vero e proprio laborinto: in questo modo , il nemico che fosse riuscito ad entrare sarebbe rimasto in trappola. Gli edifici erano costruiti con fango, pietre e legno di palma, materiali isolanti con piccole aperture che mantengono freschi gli ambienti.
VERSO L'ATLANTE SAHARIANO
Dalla splendida valle della M’Zab partiremo verso l’Atlante sahariano su una strada asfaltata che tocca Metlili des Chaambas. Costeggeremo il Grand Erg occidentale in direzione di Brézina: questa regione è ricca di centinaia di incisioni rupestri, palmeti e grotte profonde ancora inesplorate. Visiteremolo lo ksar, villaggio berbero fortificato, legato alla leggenda della capo tribù Embarka Bent el Khass e, se possibile, faremo una deviazione per vedere le impronte di dinosauro di El Mezioud . Da Brézina, spostandoci ad ovest, raggiungeremo El Abiadh Sidi Cheikh dove si trova la kouba, il mausoleo del grande sufi meta di pellegrinaggi.
Arriveremo quindi al villaggio di Arbaouet, famoso per l'incisione rupestre che ritrae uno scorpione gigante, e a Chellala con il suo ksar fortificato. La tappa successiva sarà Bousamghoun, punto d’incontro delle carovane che già nel terzo secolo preislamico, passavano da qui portando oro e schiavi. Il villaggio vanta anche uno dei migliori esempi di foggara di tutta l'Algeria.
Si prosegue verso il sito storico della montagna Tamadda, con incisioni rupestri di rinoceronti, elefanti, gazzelle e scorpioni risalenti al periodo bubalino, così chiamato per la presenza del Bubalus antiquus, grosso ruminante oggi scomparso, quando la grande fauna selvaggia abitava le steppe ed i fiumi che il tempo ha trasformato nel Grande Sahara.
Da Bousamghoun ci sposteremo a sud, fino alla meravigliosa oasi di Taghit incorniciata dalle grandi dune dell'Erg occidentale. Visiteremo lo ksar, restaurato sotto l'egida dell'Unesco, e non ci faremo mancare un tramonto distesi sulla sommità delle dune.
DA AÏN SEFRA A LAGHOUAT
Ripreso il percorso verso nord, raggiungeremo la cittadina di Aïn Sefra, alle propaggini dell'Erg Occidentale. A poca distanza, nella località di El Djir, conosciuta anche come Oualakak (Sfissifa), sono stati rinvenuti piccoli frammenti dello scheletro e del cranio di un dinosauro.
Da qui punteremo prima su El Baydah e poi sullo ksar El Ghassoul, risalente all’XI secolo. Nelle vicinanze ci sono diversi siti con incisioni rupestri di branchi di asini, scene di caccia e leoni . Raggiungeremo la famosa e unica rappresentazione del montone di Boualem, e poi proseguiremo verso El Ghicha con la famosa incisione di Aïn Safsafa che rappresenta un’elefante che protegge il suo piccolo dall’assalto della pantera.
Arriveremo infine a Laghouat, considerata la capitale intellettuale del Sahara essendo sede di una Università. Nei dintorni visitermo la Zaouia di Aïn Madhi e li Palazzo di Korduane, costruito per la giovane francese Aurélie Picard, divenuta la principessa Lalla Yamina Tidjania dopo aver sposato Si Aḥmed Tidjani, discendente del fondatore della confraternita sufi della Tidjaniya .
Da Laghouat, in 4x4 o in aereo, faremo ritorno ad Algeri dove prenderemo il nostro volo per l'Italia.