KAZAKHSTAN Viaggio di gruppo • Adventure • Asia Centrale
Esploreremo il Kazakhstan, la più grande delle Repubbliche Centro Asiatiche, caratterizzato da sconfinate steppe e una storia millenaria. Visiteremo tre siti riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall'Unesco e scopriremo la sua importante tradizione sportiva, partecipando a numerosi eventi internazionali che vedranno il paese protagonista.
La linea Soft nasce dall'esperienza quarantennale di viaggi alternativi in ogni parte del mondo. Gli itinerari Soft sono viaggi tra i più collaudati, che si differenziano dagli altri, perche i mezzi di trasporto e gli alberghi sono prenotati e confermati preventivamente da Viaggi nel Mondo. Le sistemazioni sono in camere doppie o triple e talvolta anche in quadruple. Per ogni altro aspetto valgono le caratteristiche peculiari della nostra formula base, quindi la vita di gruppo, la figura del coordinatore, la gestione della cassa comune.
Roberto BOTTONI - Tel. 3346125347
Kazakhstan: per i cittadini italiani non è richiesto il visto.
Inviare al momento della prenotazione la scansione a colori del passaporto e di una fototessera a passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Kazakhstan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
La più grande delle Repubbliche Centro Asiatiche, il Kazakistan, è una nazione di sconfinate steppe e di storia millenaria ricca di contrasti in cui città moderne si alternano alle yurte dei nomadi. Arriviamo ad Astana poi Almaty la vecchia capitale nel sud del Paese al confine con il Kyrgyzstan da cui iniziamo la scoperta di questo vasto territorio, terra dei tulipani che in primavera ricoprono l'intero paese di un tappeto rosso di fiori selvatici...
In volo dall’Italia arriviamo ad Astana la nuova capitale -ribattezzata Nur-Sultan dal marzo 2019- che scopriremo ricca di stravaganti architetture contemporanee.
Il giorno seguente con un breve volo siamo a Shymkent, capitale della regione del Sud Kazakhstan, chiassosa città sorta nel 1365 d.C. sulla Via della Seta, famosa ancora oggi per i suoi bazar da qui ci dirigiamo verso la città di Turkistan. In questo centro sono presenti resti archeologici datati IV secolo, in seguito fu un importante centro commerciale. Il nome Hazrat-e Turkestan significa letteralmente «Il Santo del Turkestan» e si riferisce a Khoja Ahmad Yasavi, il grande maestro sufi del Turkestan, nato qui alla fine dell'XI secolo e seppellito all'interno della città. Sotto la sua guida la città divenne il centro accademico più importante per i popoli delle steppe kazake. Negli anni '90 del XIV secolo Timur fece erigere una magnifica cupola, chiamata Mazar o Mausoleo, che è senza alcun dubbio il monumento architettonico più significativo di tutto il Kazakistan. Nel 2005 anche il mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Altri importanti siti storici comprendono un bagno termale medioevale e altri quattro mausolei, uno di questi è della nipote di Tamerlano. Sulla strada per Zhabagly ci fermiamo ad Otrar tipica fortezza dell’Asia centrale. L'area dell'insediamento era di circa 2 km²: gli strati più bassi sono databili al I secolo, mentre i monumenti più recenti sono del XII-XV secolo. La sera pernottiamo al villaggio Zhabagly. Il giorno successivo partiamo per l’esplorazione della riserva Naturale di Aksu-Dzhabagly, qui visitiamo il bellissimo canyon dell’Aksu nel massiccio del Tian-Shan, con pareti alte fino a 500 m. Situata vicino Shymkent Zhabagly, è la porta d’ingresso ad una enorme e selvaggia area a cavallo con l’Uzbekistan: qui si possono incontrare marmotte, linci, volpi e orsi. Spesso anche il leopardo fa sentire il suo ruggito tra le alte montagne ma è difficile incontrarlo, cosi come lo yeti che si suppone abiti quest’area!
Un treno notturno ci riporterà ad Otar per un ultima visita ai petroglifi di Tamglay. Questo sito archeologico è noto per le sue incisioni rupestri. La maggior parte dei petroglifi si trova nel canyon principale, ma alcuni di essi sono stati incisi nelle vallate secondarie. Le circa 5.000 figure incise tra media età del Bronzo ed età del Ferro (1.400 a.C. II sec. d.C.) e poi, in misura minore, in età Medievale e sub-recente, documentano scene di culto, animali, divinità solari, esseri umani, carri trainati da cavalli, scene di caccia e di guerra. Non a caso la parola Tamgaly in lingua kazaka significa “luogo dipinto” o “segnato”. Dal 2004 il sito è stato incluso nell'elenco dell’UNESCO dei Patrimoni dell'umanità.
Proseguiamo per Almaty dalla caratteristica atmosfera russa (che fino al 1997 era la capitale del Paese) dove visitiamo il Museo Nazionale, importante punto di riferimento per la cultura kazakha attraverso le sue 4 sezioni: paleontologia e archeologia, storia dal XV al XX sec., etnografia; la cattedrale Zenkov ed il Monumento all’Indipendenza. Il giorno dopo partenza per il Charyn Canyon dove la diversa consistenza degli strati, messi in luce dall’erosione dei ghiacciai, delle acque e del vento genera effetti multicolori di una bellezza mozzafiato. Qui il fiume Charin nei millenni ha scavato una profonda gola, chiamata Valle dei Castelli, formata da rocce scolpite in forme strane e suggestive, scorci spettacolari incastonati tra splendide sculture di roccia createsi in epoche diverse e di diversa origine attraverso l’azione millenaria di agenti atmosferici. Sebbene sia più piccolo, con i suoi ca 90 km di lunghezza e le sue gole multi colore lascia negli occhi un’impressione vivida ed affascinante pari a quella offerta dal Grand Canyon. Offre inoltre eccellenti possibilità di fare canyoning, rafting ed arrampicate. Se il tempo ce lo permetterà potremo anche arrivare ad Issyk, area di una importante necropoli, formata da molti tumuli del I mill. a.C., sepolture degli aristocratici cavalieri Saka. La più famosa è quella dell’”Uomo d’Oro”, dallo straordinario corredo aureo del VI sec. a.C. (conservato nella capitale), alla quale è dedicato un piccolo Museo sul sito di scavo.
Pernottiamo al villaggio Saty. Da qui il giorno dopo procediamo per Kolsay Lakes: tre incantevoli laghi di montagna si susseguono lungo il corso del fiume Kolskai tra le ripide e boscose colline dell'Alatau; i laghi sono situati ad un altitudine di 1800, 2250 e 2700 mt slm. Visitiamo questo magnifico parco che si distingue per la presenza di piante rare ed animali.
Pernottiamo a Kaindy dove avremo modo di osservare la “foresta affondata”. Da questo lago creato come risultato di una enorme frana calcarea generata da un terremoto nel 1911 è possibile osservare tronchi secchi di alberi sommersi elevarsi al di sopra della superficie. Il giorno dopo è la volta de Altyn-Emel National Park, 182 km nord-est di Almaty che con i suoi 4600km2 ha al suo interno la Singing Dune. Una montagna di sabbia chiara, lunga 3 km e alta 150mt. che è un vero fenomeno della natura, famoso perché, quando il clima è asciutto e secco, la duna di sabbia emette un suono simile a quello prodotto dalla canne di un organo. In passato invece si credeva che il suono fosse dato dagli spiriti di antiche città sepolte presenti nei dintorni...
Tornati ad Almaty il giorno dopo facciamo un’ultima escursione al Big lake nei pressi della città; il lago si trova in una gola del fiume Bolshaya Almatinka 2511 slm…uno splendido specchio d’acqua incastonato tra picchi montani. Ma i giorni volano in fretta: ultima sera in terra Kazaka e poi il volo di rientro per l’Italia con ricordi di uno splendido paese ancora sconosciuto al turismo di massa.