INDIA GUJARAT Viaggio di gruppo • Adventure • India, Nepal e Dintorni
Un viaggio di gruppo nella terra natale di Mahatma Gandhi. Il Gujarat è uno stato dall’inestimabile patrimonio culturale, sociale e naturale, famoso anche per la cucina gujarati, ricca di sapori e varietà vegetariana, rinomata in tutta l'India. Il viaggio può concludersi con un’eventuale estensione a Goa.
Marco GRASSINI - Tel. 3397646317
India: Dal 03 aprile 2017 è obbligatorio ottenere il visto on line per l’India cliccando su https://indianvisaonline.gov.in/evisa/tvoa.html
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India: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate l’antitifica e profilassi antimalarica.
Perché il Gujarat? Ingiustamente fuori dagli itinerari turistici principali, il Gujarat ha un patrimonio artistico, culturale, sociale e naturale inestimabile. È un’India meno nota e quindi ancora non rovinata da un turismo selvaggio ed invadente, forse, anche perché la visita richiede un pò di fatica fisica: alcuni dei centri templari più importanti si raggiungono solo salendo vertiginose scalinate. In volo raggiungeremo Ahmedabad, visiteremo la capitale, con le sue moschee, i baoli (pozzi monumentali), il museo Calico, il più importante museo indiano sulla tessitura, le moschee di stile misto indo-moghul. Da Ahmedabad si raggiunge Bhuj, nella regione del Kutch, dopo essersi fermati a Modhera, con il suggestivo tempio del Sole, edificato poco dopo il 1000, e a Patan, con il Rani Ki vav, stupendo insieme di sculture che sprofondano nella terra. Questa regione diventa virtualmente un’isola in alcuni periodi dell’anno, quando il Mare Arabico e le piogge tendono ad isolarla dal resto del Gujarat. A Bhuj i palazzi non sono più interessanti i villaggi, tutti ricchi di tradizione e di un artigianato molto vario.
Consigliati Nirona, Ludia, Hodka, Sumraser, Ajrakhpur, Bhujodi, che si visitano in un giorno, con ampie possibilità di acquisti. Da Bhuj, si raggiunge Dwarka, sulle rive del mare Arabico. È una delle sette città sante dell’induismo sacra a Krishna che vi si rifugiò, scacciato da alcuni demoni da Mathura e vi fondò la città, stupenda, indescrivibile. Porbandar, città natale di Gandhi, e Junagadh con bei palazzi (a febbraio con la luna piena si svolge lo Shivatri Festival) ai piedi del monte Girnar, luogo di preghiera per indù, jana e buddisti. 7.000 ripidi gradini portano alla sommità (1.117 m) ricoperta dalla foresta. Ci immergeremo poi nella Foresta di Gir (Sasan Gir), augurandoci di poter incontrare il raro leone asiatico. Sui 1.300 kmq della riserva vivono, oltre ai leoni, leopardi, buoi selvatici, cervi, stambecchi, cinghiali e l’altra rarità indiana: antilopi quattrocornute. Diu, conquistata da Vasco de Gama nel 1535, è stata possedimento portoghese sino al 1961. Qui la mattina presto si può partecipare all’esplosione di suoni e di colori del mercato del pesce, appena scaricato dalle barche, coloratissime, a Vanakbara, tra gli stridii dei trampolieri che lo rubano dal fondo delle ceste dei mercanti.
La cittadina di Palitana è semplicemente il punto di partenza per la visita alla collina di Shatrunjaya, il 'luogo della vittoria', uno dei posti più straordinari del Gujarat. La cima della collina è una sorta di 'città degli dèi': vi si trovano infatti 863 templi in un mix incredibile di vecchio e nuovo, cinti a gruppi da mura e torri, in un incredibile gioco di luci e colori. Questo numero così considerevole si spiega col fatto che presso i jaina è considerato altamente meritevole chi costruisce un tempio. Per accedere alla sommità della collina, alta 600 m, si deve percorrere una strada a scalini che sale per circa 3 km. I templi, sorti nell’arco di 900 anni, dall’XI secolo fino ai nostri giorni, sono riuniti in 9 gruppi, ognuno con un tempio principale e numerosi templi minori disposti intorno. Il viaggio si completa con la visita delle moschee all’interno delle cinta di mura della città morta di Champaneer, patrimonio Unesco. Terminato il giro del Gujarat si lascia il pulmino ad Ahmedabad e con l’aereo si raggiunge Bombay, la città incredibile, forse 15 milioni di abitanti di cui 500.000 non hanno casa; Bombay, la città per noi più amata e odiata dell’India. Andremo quindi alla scoperta di questa città, ne scopriremo i mercatini alla ricerca dei rimasugli affascinanti dell’Impero britannico, le terribili strade a luci rosse, l’isola di Elephanta. Giunge infine il momento di riprendere l’aereo per volare, magari a malincuore, in Italia.
La visita di Bombay potrebbe essere sostituita dalla visita a Delhi, in base al piano dei voli confermato.
Estensione a Goa facoltativa di una settimana vedi programma GOA EXPRESS L’itinerario può essere effettuato anche in senso inverso.