MONGOLIA NAVRUS FESTIVAL Viaggio di gruppo • Adventure • Mongolia e Siberia
In Mongolia per l'annuale celebrazione del Navrus il 22 marzo, contempleremo lo spettacolare scenario degli Altai mongoli. Ammireremo le vette innevate, le vallate verdi e le tradizioni locali. Incontreremo comunità nomadi, partecipando alle festività e scoprendo la cultura e la natura selvaggia di questa affascinante regione montuosa.
Mongolia: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Da Gennaio 2023 a Dicembre 2025 per tutti i viaggi turistici inferiori a 30 giorni, i cittadini italiani, insieme a quelli di altri 33 paesi, sono esentati dall’ottenimento del visto.
Mongolia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
La festa del Navrus (o Nauriz) è celebrata ogni anno durante l'equinozio di primavera in diversi paesi. Questa festività ha origini molto antiche che risalgono all'Impero Persiano ed ai riti zorastriani. La parola Nauriz in farsi significa "nuovo anno".
La comunità kazaka di religione musulmana che vive nei Grandi Altai della Mongolia, al confine con la Russia e la Cina, ha mantenuto viva negli anni questa ricorrenza e ancora oggi con grande partecipazione di tutta la popolazione il 22 marzo festeggia il Navrus. L'evento si tiene a Olgyi, città capoluogo del Bayan-Olgyi, all'estremità occidentale della Mongolia.
Questo viaggio breve ma intenso ci darà la possibilità di vedere una Mongolia insolita, differente da quella che si visita in estate. In questa occasione, siamo a fine inverno inizio primavera, la natura e le attività lavorative all'aperto stanno ripartendo, di norma in questo periodo le temperature diurne sono sopra lo zero, mentre la notte ancora scende sottozero, comunque il clima è molto secco, quindi sopportabile. Prima del Navrus visitiamo alcune aree dei Grandi Altai, ove avremo la possibilità di seguire e partecipare con gli eaglemen alla caccia con le loro aquile in uno scenario straordinario, quindi ritorno a Olgyi per la festa del Navrus.
Dall'Italia voliamo verso la Mongolia atterrando nella capitale Ulan Baator. Il giorno seguente un lungo volo interno ci porta ad Olgyi (1.770m) ed in serata saremo in hotel. L'indomani con un mezzo partiamo alla volta di Khatuu, dove troveremo dei petroglifici dell'età del bronzo rappresentanti animali e persone al lavoro, ma l’area di Olgyi offre anche altri ampi panorami come il lago Tolbo (2.210m) che troveremo ghiacciato e in cui potremo camminare sopra ammirando le varie sfumature colorate del ghiaccio (2.210m).
Nell’area del villaggio di Sagsai (1.713m), lungo la strada che costeggia il fiume, in una valle riparata e ben esposta al sole dove troveremo il campo delle gher, la caratteristica tenda mongola, montato appositamente per noi e che utilizzeremo come base per le escursioni. A pranzo saremo ospiti delle famiglie Kazake che metteranno le loro cucine a disposizione delle nostre cuoche e ci ospiteranno nelle loro umili ma calde abitazioni. Nei prossimi giorni chi se la sente di salire a cavallo potrà seguire gli eaglemen che con le loro maestose aquile andranno a caccia, sarà un'esperienza unica e indescrivibile. Le cavalcature sono dei docili cavalli e saremo affiancati da esperti cavalieri che ci guideranno in passeggiata. Chi non vuole cavalcare, potrà spostarsi con le mitiche ed indistruttibili UAZ): il luogo permette di fare brevi camminate. I cacciatori ci mostreranno le fasi di allenamento delle aquile. Alla sera, seduti attorno alla stufa della yurta adibita a cucina, avremo modo di raccontarci gli eventi vissuti e parlare con i nostri eaglemen e le loro famiglie dei loro usi e costumi, sorseggiando una tazza di tè caldo.
Dopo i giorni trascorsi nell'area del fiume Turgan, con le UAZ guaderemo fiumi ghiacciati in mezzo a montagne di varie sfumature facendo numerose soste fotografiche.
Incontreremo gli yak coperti con teli colorati per il freddo, raggiungendo le pendici del monte Tsengel Khair Khan. Percorreremo alcune vallate che lentamente si stanno risvegliando dal lungo inverno fra montagne completamente innevate dove la vetta più alta raggiunge 3.990 metri.
Infine rientriamo in hotel a Olgyi per la festa del Navrus, celebrato con grande partecipazione da tutta la comunità kazaka con parate, gare di destrezza con l’arco, duetti musicali e altro. Sarà l’occasione per ascoltare i khoomi, i canti di gola caratteristici della Mongolia. Nel giorno di festa assistiamo ai preparativi: donne e bambini in abito tradizionale, cacciatori con le aquile ed il cavallo, cammelli battriani a pelo lungo, si aggirano fra le gher montate in piazza: partecipiamo all'apertura del festival con canti e balli. In parata sfilano i vari mestieri, i carri addobbati, cantanti e artisti, gli sportivi, gli scolari, le etnie, tutti in costumi tradizionali in un tripudio di colori. ed infine gli eaglemen a cavallo: indossano casacche di pelliccia, un colbacco di volpe ed i guantoni di cuoio. L’aquila è appollaiata su un bastone appoggiato alla sella.
Terminato il Navrus, lasciamo Olgyi per Ulaan Baator (1.350m), con i suoi templi buddhisti, i musei ed il palazzo d’inverno del Bodg Khan, visitando i dintorni della capitale e spingendoci fino al Parco nazionale di Khustain Nuruu dove si riproducono i takhi o cavalli di Prezwalski. E poi il rientro in Italia con la Mongolia nel cuore.
Il Festival si svolge il 22 marzo.