SIKKIM TREK Viaggio di gruppo • Trekking • India, Nepal e Dintorni
Un viaggio trekking in gruppo, uno dei parchi nazionali più grandi e remoti dell’India: il Kanchenjunga, nello stato del Sikkim. La regione è caratterizzata da foreste subtropicali e temperate ospitano una miriade di specie, tra cui rari esemplari di orchidee, rododendri e animali selvatici come lo yak, il leopardo delle nevi, il tahr himalayano e l'elusivo panda rosso.
Giuseppe FISICARO - Tel. 3487795475
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Il viaggio
Viaggio nel piccolo stato indiano del Sikkim tra monasteri buddisti, foreste pluviali e picchi glaciali. Il trek si svolge nel parco nazionale del Kangchenjunga 3° vetta del globo. Una regione isolata abitata da scarni insediamenti di pastori tibetani. Il percorso parte dal villaggio di Yuksom e si inoltra in una lussureggiante giungla prima di raggiungere il colle Goeche-La ai piedi del gigante himalayano.
Questo viaggio fa per te se...
Un trek non particolarmente difficile né eccessivamente lungo. Di grado medio-facile. Destinato ai buoni camminatori in discreta forma fisica. Il tracciato si percorre in 7 giorni, per un totale di meno di 90 km A/R e un dislivello di circa 10 mila metri. La quota massima è di 4.610 metri. I sentieri sono in discrete condizioni. Il clima è spesso piovoso. A fine autunno il meteo è più stabile ma freddo.
Come prepararsi al viaggio
Abbigliamento a strati, da modulare in base al periodo della visita. Per gran parte dell'anno le temperature sono abbastanza miti anche in quota, ma il clima è umido e spesso piovoso. A fine autunno, invece, il meteo è più stabile ma le temperature si abbassano sensibilmente, rendendo necessari capi più pesanti. Tenda e materassini sono forniti dall'organizzazione. È invece indispensabile un sacco a pelo adeguato alla stagione e un borsone morbido da affidare agli yak per il trasporto. Fondamentali infine un ottimo paio di pedule in Gore-Tex, un collo alto, impermeabile e adatto a neve o pioggia.

Il viaggio è incentrato sul trek nel Parco Nazionale del Kangchenjunga che porta ai piedi della terza montagna più alta del mondo. Accanto all’ottomila si possono ammirare le vette del Kabru, del Rathong, del Pandim e tante altre. Il percorso non presenta grandi difficoltà. Le tappe sono abbastanza brevi. Può essere classificato come medio-facile. Il punto più alto che si raggiunge si trova a 4.610 mt. sul livello del mare. Non certo molto elevato per un trek in Himalaya ma, pur sempre, in grado di causare problemi di acclimatamento. Inoltre si sale di quota abbastanza velocemente nei primi due giorni con molti saliscendi. Ragione per cui è fortemente consigliato un giorno di sosta a Dzongri il terzo dì. Altra difficoltà è il clima, piuttosto inclemente per gran parte dell’anno. Estremamente piovoso da aprile a metà ottobre. A fine autunno il meteo è più stabile ma il freddo intenso fa la sua comparsa, le notti sono gelate ed è probabile incontrare neve.


Si percorrono circa 75 chilometri andata e ritorno a cui se ne aggiungono una decina o più nel giorno di sosta a Dzongri nel probabile caso che si effettuino escursioni nei dintorni. Non è un percorso ad anello. Si sale e si scende per lo stesso sentiero. In alcune tratte si alternano numerosi saliscendi, per cui si percorre molta strada senza variare di quota. I sentieri sono in discrete condizioni, spesso lastricati di tronchi ed assi. Molteplici corsi d’acqua e torrenti incrociano il cammino. I fiumi più larghi si superano su ponti sospesi. Il trek parte dalla cittadina di Yuksom a circa 1.760 mt. di quota. Questo è il luogo di nascita del Sikkim e sede della prima capitale e dei primi Re. Per cui ci sono alcuni luoghi di interesse da visitare.
Il trek si svolge interamente all’interno del Parco Nazionale del Kangchenjunga che, da solo, costituisce circa il 25% dell’intero territorio del Sikkim. Ricco di vita animale e vegetale. Le foreste del parco sono lussureggianti e rappresentano una peculiare attrattiva e caratteristica di questo trek. Fino a circa 3.000 metri di quota si cammina all’interno di una fitta giungla subtropicale. Querce, aceri, magnolie, felci e tante altre specie sempreverdi avvolgono il visitatore in un soffocante abbraccio, cariche di orchidee ed altre epifite. Più in alto lasciano il posto alle conifere: magnifici cipressi himalaiani, abeti, larici. Soprattutto ci sono decine di varietà di giganteschi rododendri. Sopra i 4.000 metri iniziano i pascoli alpini. La primavera, da aprile a maggio, è stagione di fioritura e vale forse la pena di venire in questo periodo per assistere allo spettacolo. Ci sono anche molti animali. Però molto difficilmente avvistabili. Dagli splendidi leopardi, al panda rosso, agli orsi. Molteplici gli ungulati: vari tipi di cervi, goral, tahr, pecore azzurre. Gli uccelli sono numerosi. In particolare si avvistano facilmente diverse specie di coloratissimi fagiani.
Il trek è previsto con pernottamenti in tenda, fornite dall’agenzia, che si sono dimostrate molto valide e comode. In tutti i punti di sosta sono presenti essenziali baracche di legno, pietra e lamiera, dove poter pernottare in caso di forti piogge e maltempo. Più che altro utili per mangiare al coperto. Non si possono chiamare rifugi. Tutti i pasti ed i viveri sono compresi nel pacchetto e preparati dal cuoco. Il trasporto del materiale è affidato agli yak. Nel resto del viaggio si visita la parte sud-occidentale del Sikkim nonché la cittadina di Darjeeling appena fuori dai confini di Stato, spostandosi in auto con autista. Il Sikkim è un paese fortemente legato alla religione tibetano-buddista e i monasteri, edificati in cima ai dossi, sono meta principale delle visite. Dopo la pace delle montagne himalayane si ha ancora un giorno di tempo per immergersi nel caos di Kolkata, raggiunta in treno, prima di rientrare in Italia.

