COTOPAXI CHIMBORAZO Viaggio di gruppo • Trekking • Sud America
Spedizione di gruppo per raggiungere le vette del Cotopaxi 5897 m e del Chimborazo 6310 m, con salite in corda su ghiaccio e notti in rifugi. Per passare poi ai tesori culturali e naturali dell'Ecuador: il folclore dei mercati indigeni, la bellezza dell'arte coloniale di Quito e il verde dell'Amazzonia. Un'esperienza eccezionale per i viaggiatori esploratori.
Le ascensioni in vetta e le spedizioni alpinistiche, a differenza di ogni altro Trekking, si propongono una meta ben precisa: il raggiungimento di una cima, che diviene quindi lo scopo principale del viaggio. Si tratta quindi di trekking molto più impegnativi, che spesso prevedono salite e superamenti di passi innevati oltre i 6.000 metri o di cordate autosufficienti d’alta quota, in regioni remote ed in gran parte disabitate. Per chi partecipa è indispensabile avere esperienze di salite in alta montagna ed essere molto ben allenato a conoscere le tecniche di alpinismo necessarie. Chi programma una salita dovrebbe sempre avere uno o più compagni di cordata con i quali ha condiviso esperienze e affrontato difficoltà. Insieme essi rappresentano una piccola comunità autosufficiente che può facilmente convivere e condividere l'esperienza della salita con altri gruppi di alpinisti ugualmente omogenei e autosufficienti.
Daniela FORONI - Tel. 328-2180013
Andrea PATIES MONTAGNER - Tel. 3494439663
Ecuador: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Stati Uniti: Nel caso in cui il piano voli preveda lo scalo in USA è necessario fare l'ESTA clicca qui
Ecuador: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Un viaggio-spedizione con diversi obiettivi: dalle prestigiose salite ai seimila metri dal Cotopaxi e del Chimborazo al folclore della gente india, soprattutto nei mercati, agli splendori dell’arte coloniale di Quito e dintorni, per concludere con un tuffo nel verde dell’Amazzonia.
Essendo le distanze in Ecuador abbastanza ridotte, nella prima parte del viaggio graviteremo attorno a Quito e dintorni.
Dopo una visita alla città, considerata una delle più attraenti capitali del Sud America sullo sfondo del Pichincha, dal passato coloniale ancora palese nei suoi edifici, cercheremo di fare un buon acclimatamento portandoci verso Otavalo a vedere il mercato e a salire alla laguna di Mojanda (4.000 m, ma in auto) ove cammineremo un pò per iniziare ad acclimatarci.
Il Cotopaxi è uno dei più alti vulcani ancora attivi, quasi sempre avvolto dal fumo e dai vapori sprigionati dal cratere. Saliremo possibilmente per il versante nord superando larghi crepacci, labirinti di ghiaccio che tagliano tutto il pendio utilizzando tutte le tecniche alpinistiche. Taglieremo gli spessi strati di nebbia e su una neve resa molle dal calore che emana dal suolo arriviamo al risalto di ghiaccio esterno al cratere, che sul lato nord è più alto del cratere stesso (5.997 m). Uno spettacolo di straordinaria bellezza e commozione.
Scendiamo per la stessa via seguendo nella nebbia le bandierine rosse lasciate a traccia del cammino fatto. E tentiamo l’ascesa al Chimborazo 'Rey de los Andes Ecuadoranos' immensa calotta a 6.310 metri.
Da Riobamba in camion fino ai 4.800 del Rifugio Carrera da dove in breve giungeremo al Rifugio Whymper (5.000 m).Da lì, a mezzanotte, attaccheremo la cresta di ghiaccio che costituisce ormai la via normale dopo la caduta di molti seracchi sulla vecchia via Whymper ritenuta ormai troppo pericolosa.
In ogni caso sono 1.300 m di salita, da fare in giornata, tecnicamente non difficili, ma molto impegnativi per quota, lunghezza e tempo, spesso inclemente.
Con qualche ora di pulmino chiuderemo il cerchio su Quito e quindi in Italia.
DESCRIZIONE DELLE SALITE
1) Cotopaxi 5.897 mt.
Per poter effettuare la salita occorre un permesso speciale, che viene rilasciato solo all’ufficio turistico di Quito e controllato all’ingresso del parco, sarebbe necessario anche per il Chimborazo, ma lì non lo richiedono.
Salita effettuata in due giorni pernottando al rifugio Rivas a 4.800 mt. Al rifugio si accede in 1 ora di cammino dal parcheggio (entrata al parco 10$) delle macchine a 4.600 mt. La via normale di salita richiede normalmente circa 6/8 ore per la salita e 2/4 per la discesa, occorre partire quindi non più tardi delle 1 di notte per non trovare neve molle durante la discesa.
Il sentiero parte sulla destra del rifugio e sale per circa 200 metri sempre in direzione destra (1 ora) quando ci si immette nel primo ghiacciaio in forte pendenza, molto crepacciato ed irregolare (1,5 ore). Si piega poi a sinistra per evitare evidenti seraccate arrivando sotto l’evidente conformazione rocciosa chiamata Yanasacha (3 ore), che si supera sulla destra su di un ripido canalino ghiacciato (1 ora, pericolo per le molte cordate che lo affrontano contemporaneamente).
Arrivati alla terminale, che si supera con l’ausilio di una scala, rimane ancora la calotta finale, all’inizio in forte pendenza, prima della vetta da dove si gode la vista del cratere sommitale largo circa mezzo chilometro (1,5 ore).
2) Chimborazo 6.310mt.
La salita si effettua in due giorni partendo dal rifugio Whimper 5.000 mt. raggiungibile in meno di un’ora dal rifugio Carrel situato 200 mt. più in basso, dove vi lasciano le auto. La via richiede normalmente da 8 a 10 ore per la salita e 3/5 per la discesa.
Dal rifugio si prende un sentiero sulla sinistra che attraverso un ruscello, ed affronta direttamente un pendio ghiaioso che parte da uno sperone roccioso sulla sinistra della montagna, si seguono tracce di sentiero fino ad un piccolo ghiacciaio in pendenza dalla caratteristica forma a mezza luna (1 ora), lo si attraversa in diagonale fino a riprendere il pendio ghiaioso dall’altro lato, qui meno pendente, e si risale in verticale fino alla cresta rocciosa che si segue fino al ghiacciaio che forma una piccola seraccata (1,5 ore, ometti), si entra nel ghiacciaio nel punto più favorevole che si trova, noi abbiamo salito un canalino a 50° lungo circa 50 metri (0,5 ore), una volta sul ghiacciaio le difficoltà sono finite il pendio è abbastanza uniforme, si sale quasi direttamente zigzagando tra i crepacci ed i penitentes, tenendosi il più possibile sul lato destro fino alla cima Veintimilla 6.267 mt. (5 ore, tracce di cordate precedenti), per proseguire fino alla cima Whimper 6.310 mt. occorre attraversare un pianoro di neve che nelle ore più calde diventa estremamente molle e faticosa (1 ora).